Anche se non si nutrono più dubbi sulla natura dell'incidente al cantiere continua la sorveglianza alla famiglia Santarosa, ed è proprio Testa a rendersi protagonista prima per sospettare di due uomini, dall'accento pugliese, spesso presenti sui luoghi della sorveglianza (e spesso insieme al furgoncino del venditore ambulante) e per credere anche di un'eventuale collaborazione tra la Sacra Corona Unita e la Mafia di Corcione. La sera stessa alcuni cittadini di Città della Pieve chiamano in caserma lamentandosi per dei loro vicini di casa che stanno litigando un po' troppo rumorosamente.